In tutta Italia i Centri di Servizio sono a lavoro con le associazioni per dare informazioni corrette e orientare volontari e cittadini che vogliono aiutare. Con uno sguardo al futuro, per superare l’emergenza e combattere la disgregazione sociale post sisma.
Sono già oltre tremila i volontari e membri di associazioni e organizzazioni che stanno prestando soccorso alle comunità colpite dal terremoto che la notte del 24 agosto ha devastato Amatrice‚ Accumuli e ad altri comuni del Lazio‚ delle Marche‚ dell’Abruzzo e dell’Umbria.
Anche la rete dei Centri di Servizio si è da subito attivata per coordinare gli aiuti delle associazioni locali ma soprattutto orientare e offrire informazioni corrette ai tanti cittadini e volontari che chiedono di dare una mano.
Infatti, in questa prima fase di emergenza, è importante non muoversi in forma autonoma e disorganizzata ma è meglio seguire le indicazioni delle associazioni locali che si sono già attivate.
Il ruolo dei volontari sarà fondamentale soprattutto nei prossimi mesi, quando i riflettori si spegneranno e le associazioni avranno bisogno di maggiore aiuto e sostegno per combattere la disgregazione sociale e aiutare le persone a tornare alla normalità.
I CSV dei territori interessati dal terremoto, d’intesa con le associazioni di riferimento, si stanno coordinando con la protezione civile dei rispettivi territori per gestire gli aiuti e predisporre la raccolta di beni di prima necessità.
Contrariamente a quello che sembra questo terremoto è completamente diverso da quello dell’Aquila; ne sa qualcosa Luciano De Matteis, presidente del CSV di Torino e membro nazionale dell’Anpas che nel 2009 aveva coordinato per CSVnet l’apertura di una sede provvisoria del Csv de L’Aquila a disposizione delle odv locali impegnate nei soccorsi; “è molto più esteso territorialmente ma non ci sono spazi adeguati per realizzare dei grandi campi di accoglienza; occorre attendere indicazioni dagli organi istituzionali che si stanno occupando dei soccorsi per capire come attrezzare campi eventualmente più piccoli e come smistare i beni di prima necessità che stanno arrivando ” commenta De Matteis.
“Stiamo cercando di capire come impostare le attività di supporto in modo coordinato con tutti i CSV del Veneto” spiega Lamberto Cavallari, ex presidente della Croce Verde di Adria e attuale presidente del Csv di Rovigo, che da ieri ha raggiunto la centrale operativa Anpas che si trova a Firenze; “la mobilitazione per raccogliere generi alimentari può creare difficoltà logistiche dovute al trasporto del materiale verso i luoghi del terremoto; in questo momento occorre garantire la massima viabilità di strade e altre vie di comunicazione” afferma.
Anche i CSV del Lazio sono in costante aggiornamento con le proprie associazioni impegnate nei soccorsi per capire i reali bisogni degli sfollati e mettere in moto la raccolta di beni e generi di conforto.
Il Cesvol della provincia di Terni offre orientamento a tutti i singoli cittadini che vogliono dare il proprio aiuto; è possibile consultare il sito oppure chiamare il numero .
Il sta seguendo e aggiornando l’Openstreetmap con tutti i punti di raccolta di beni di prima necessità attivi nella propria regione.
L’ASVM – Csv di Modena, dopo l’esperienza di coordinamento delle forze di volontariato maturata nel 2012 in occasione del sisma che ha colpito l’Emilia-Romagna, è a disposizione dei Centri di Servizio per il Volontariato delle zone colpite dal terremoto per condividere competenze e strategie per la gestione dell’emergenza e post emergenza.
Il Cesvot, Csv della Toscana, informa sul proprio sito che oggi, alle ore 16.30 si terrà nella sede del Comune di Arezzo una riunione operativa delle associazioni a cui parteciperà anche il presidente della Delegazione locale del Cesvot.
Tutti gli aggiornamenti sul sito www.csvnet.it.