ALCUNI DATI: GIOCO D’AZZARDO DATI 2018 ISS istituto superiore della sanità
- 18 milioni gli italiani adulti che giocano almeno una volta nell’anno
- Si gioca d’azzardo soprattutto tra i 40 e 64 anni
- Un adulto su tre ha giocato almeno una volta nell’anno
- 2 milioni sono giocatori a basso rischio
- 1,4 milioni sono giocatori a rischio moderato
- 1,5 milioni sono giocatori problematici
- 700,000 minori ha giocato almeno una volta nell’anno
- 70,000 studenti sono giocatori problematici
- Si inizia a giocare soprattutto tra i 18 e i 25 anni (51,8%)
- la prevalenza di giocatori d’azzardo maggiore è nel Centro, 42,7%
- seguono i residenti del Nord Ovest 39,3%
- i residenti delle Isole 35,8%
- i residenti dell’area Sud 33,8%
- i residenti del Nord Est 29,3%
Il 2018 segna un inquietante record: per il gioco sono stati bruciati quasi 107 miliardi di euro con un incremento del 5,5 per cento rispetto all’anno precedente.
È molto di più di quanto spende lo Stato italiano per sanità e istruzione.
Non c’è crisi economica che tenga. «Si tratta di una dipendenza patologica di massa che non ha eguali nel mondo occidentale», dice il sociologo Maurizio Fiasco presidente di ALEA.
L’Emilia Romagna è la quarta regione in Italia per spesa nel gioco d’azzardo, dopo Lombardia, Lazio e Campagna.
A Reggio Emilia nel 2018 sono stati giocati un miliardo e 100mila euro con una perdita di 180 milioni con una spesa pro capite, non giocatori compresi, di 920 ero all’anno.
Per le dimensioni assunte il fenomeno del gioco d’azzardo costituisce una vera e propria piaga, con un enorme costo sociale, calcolato in quasi tre miliardi l’anno. A ciò si aggiungano i costi non monetizzabili e ben più importanti, che riguardano la sofferenza di numerosissime famiglie. Un dolore spesso vissuto tra le pareti domestiche fatto di litigi e di nuclei familiari sul lastrico che con fatica si potranno risollevare, di figli privati di tutto a causa di slot machine, poker on-line, gratta e vinci, lotterie e scommesse varie.
Quando si parla di dipendenza in generale e non di meno per il gioco d’azzardo, non si può tralasciare il dramma che vivono le famiglie. Spesso si trovano lacerate da litigi, frustrazioni e risentimenti. L’insicurezza regna sovrana, si vive nell’incertezza e nella possibilità che in ogni momento si perda la casa o che non ci siano i soldi per mangiare o per curare i bambini.
Per sostenere le famiglie in difficoltà a causa del gioco d’azzardo, il CeIS, in collaborazione con il SerDP (Servizio dipendenze patologiche dell’AUSL) e i servizi sociali del comune e della provincia di Reggio Emilia, organizza una serata rivolta a tutta la cittadinanza dal titolo: “Familiari in gioco”.
L’incontro si terrà mercoledì 6 novembre alle 20.30 alla “Casa Aperta” del CeIS Centro di Solidarietà di Reggio Emilia Onlus, in via Codro1/1 e vedrà la partecipazione di:
- Luigi Petazzini Psicologo-Psicoterapeuta SerDP referente del Programma Dipendenze Patologiche per il Gioco D’Azzardo,
- Eliseo Bertani educatore professionale responsabile progetto FAMILIARI IN GIOCO del CeIS Centro di Solidarietà di Reggio Emilia Onlus,
- Anna Pellecchia educatrice e counselor responsabile del Progetto Familiari in gioco del CeIS Centro di Solidarietà di Reggio Emilia Onlus.
- Beatrice Rossi psicologa conduttrice del gruppo di auto aiuto per familiari di giocatori d’azzardo.
- Infine porteranno le loro testimonianze alcuni familiari di giocatori d’azzardo e un giocatore compulsivo.
Il CeIS Centro di solidarietà di Reggio Emilia, nato nel 1982 si occupa da trentasette anni di dipendenze e tutti i mercoledì sera mette a disposizione della cittadinanza una riunione gratuita d’informazione aperta a tutti i familiari, parenti e amici di giocatori denominata “Primo incontro”.
Tale incontro si tiene alle 20,30 di ogni mercoledì dell’anno, presso la struttura “Casa Aperta” del CeIS sita in via Codro 1/1 Reggio Emilia, chiunque volesse intervenire può partecipare senza appuntamento.
Per info www.familiaringioco.it e .
Scarica qui la locandina.