Venerdì 8 novembre Roberta Bruzzone, psicologa forense e criminologa investigativa, sarà ospite al CERE, il Centro di equitazione di Reggio Emilia, per una serata in favore della onlus di cui è vicepresidente, La Caramella Buona.
Fondata 23 anni fa a Reggio Emilia, La Caramella Buona opera a livello nazionale e internazionale sugli abusi sui minori, ma anche sui reati dei cosiddetti “sexual offender”. «Ad oggi contiamo 200 anni di condanne al carcere e un ergastolo per i pedofili che abbiamo contribuito a fare arrestare e condannare», spiega Roberto Mirabile, presidente de La Caramella Buona. «Abbiamo costruito una rete importante di studi legali, psicologi, psicoterapeuti specializzati nei processi penali. Attualmente i processi che abbiamo iniziato li abbiamo tutti vinti. Lavoriamo molto anche negli Stati Uniti».
Alla Caramella Buona il Circolo Equitazione di Reggio Emilia dedicata la “cena con delitto”, durante la quale verrà proiettata la ricostruzione di un delitto realmente accaduto. Ai commensali verranno dati alcuni indizi e attraverso domande questi dovranno fornire il nome dell’assassino, l’arma e il movente. «Un modo alternativo per sensibilizzare su temi terribili come quelli degli abusi sui minori e sulle donne, che continuano a verificarsi in maniera disumana e non accettabile», riferisce Armano Fratti, presidente del CERE. «Il Circolo è sempre volentieri a fianco di onlus che lavorano con impegno per il prossimo». Il ricavato della cena andrà, appunto, a La Caramella Buona.
Roberta Bruzzone, che prima della cena presenterà il suo ultimo libro, “Io non ci sto più. Consigli pratici per riconoscere un manipolatore affettivo e liberarsene”, ed. De Agostini, dichiara: «Alla base di tutto questo esiste un problema anzitutto di natura culturale, dove il rispetto per l’infanzia è tutt’altro che scontato. La Caramella Buona conta al suo attivo diversi progetti, che ruotano intorno a quello cardine della tutela dei minori da ogni abuso. Oggi una fonte assai pericolosa è quella online, di cui dobbiamo provvedere a dare consapevolezza sia ai genitori che ai piccoli».
Prosegue la criminologa: «Il tasso di abusi intrafamiliari è quello più elevato. Perché? L’abusatore si nasconde facilmente e gode dell’affetto e della fiducia del bambino. Anche Reggio Emilia è interessata dagli abusi sui minori, un dato in linea con quello nazionale».