Otto piccoli ospiti in arrivo dal Nord Africa, per un momento di relax dalla guerra. Dal 2 luglio sono a Scandiano gli otto bambini sahrawi che nei mesi estivi saranno ospitati nel distretto ceramico grazie all’associazione reggiana Jaima Sahrawi e ai Comuni della zona, coinvolti nel progetto Jaima Tenda. Il 2 luglio sono stati accolti nella sala del consiglio comunale dall’assessore al Welfare Giulia Iotti, delle famiglie ospitanti e dei volontari che hanno aiutato nella realizzazione del progetto.
L’incontro è il primo momento di un periodo di tre settimane in cui i bambini potranno giocare, riposarsi, effettuare visite mediche. Una bella abitudine nata nel 2002, quando il Comune di Scandiano ha siglato patto di amicizia con il popolo Sahrawi per sostenerne la lotta pacifica verso l’autodeterminazione. Moltissimi sahrawi vivono a tutt’oggi nei campi profughi costruiti nel deserto algerino, in situazioni di difficoltà materiale e sociale.
Il patto si rinnova ogni luglio con l’arrivo nello scandianese di bambini provenienti dai campi profughi, ospitati da famiglie che si rendono disponibili, aprono la propria casa e decidono per un’esperienza di accoglienza e conoscenza.
In queste tre settimane, dal lunedì al venerdì i bimbi seguono un campo estivo, hanno la possibilità di fare esami ed accertamenti medici e di portare testimonianza della situazione in cui vive il loro popolo, grazie alla loro stessa presenza. Tutto grazie alla disponibilità di tante famiglie della zona. «Ospitare un bambino è certamente un arricchimento reciproco che mette in luce le usanze e le condizioni di un popolo che da anni subisce numerose persecuzioni», ragiona l’assessore Iotti. «I Sahrawi sono un popolo di pace e questa loro battaglia esclusivamente diplomatica va sostenuta: non sono mai ricorsi a conflitti coi paesi che esercitano contro di loro poteri coercitivi».