8 aprile 2020Temi: Cittadinanza, , , , Grazie ai volontari cresce la rete a supporto dei cittadini con “La spesa a casa tua”

Emergenza coronavirus - Spesa a domicilio e negozi di prossimità (8.4.20)_2Si rafforza la rete di collaborazione tra mondo del volontariato e negozi di vicinato, attivata in questa fase di emergenza dall’Amministrazione comunale di Reggio Emilia per aiutare i cittadini che, in questo periodo di emergenza, sono impossibilitati a lasciare la propria abitazione e costretti a limitare al massimo gli spostamenti delle persone.

Cresce il numero di persone che, organizzati dal Centro servizi per il volontariato Darvoce e dai Poli sociali territoriali del Comune di Reggio Emilia, in collaborazione con le realtà associative del territorio, hanno deciso di mettersi a disposizione della comunità per la consegna della spesa a domicilio ai soggetti con fragilità. Sono infatti oltre una quarantina – circa una media di 3 persone per attività – le persone che stanno collaborando attivamente con alcuni tra gli esercizi commerciali che effettuano la consegna a domicilio sul territorio: un dato tutt’altro che scontato e anzi in aumento, che ha permesso non soltanto di andare incontro alle esigenze dei cittadini ma che sta anche consentendo ai negozi di vicinato, molti dei quali a conduzione familiare, di poter dare una risposta più pronta e precisa in particolare in vista delle festività pasquali.

“In questi giorni di emergenza – dice l’assessora alle Attività produttive Mariafrancesca Sidoli – stiamo assistendo a una forte crescita della rete di volontari che, mettendo a disposizione il loro tempo e le loro energie, si sono messi a servizio della comunità per consentire alle persone di restare a casa. Questo ci ha permesso di ampliare ulteriormente il progetto de “La spesa a casa tua”, coinvolgendo un maggiore numero di esercizi commerciali e offrendo agli stessi commercianti un supporto prezioso nella loro attività, anche nel caso di quei negozi di vicinato più piccoli e con meno forze a disposizione. Si sono create nuove collaborazioni, che hanno rimesso al centro i rapporti umani e la relazione, dando un senso nuovo al termine vicinato: questo credo sia il valore più importante di quanto sta accadendo e che dovremo fare nostro. Il prezioso contributo dei volontari, inoltre, ha permesso anche di ricoprire di senso nuovo la parola vicinato, riportando al centro la relazione e la rete commerciale che si costruisce intorno al semplice gesto di fare la spesa: un elemento fondamentale, che dovremo riempire di significato per valorizzarlo anche dopo l’uscita dalla crisi”.

Cresce di giorno in giorno la rete di volontari che hanno deciso di dedicare il loro tempo a servizio della comunità: ad oggi sono circa 450 le persone che si sono rivolte al Centro servizi Darvoce per dare la loro disponibilità a servizio delle diverse attività. Ed è proprio il Centro servizi a coordinarle e ad incrociare l’offerta da parte delle persone e la richiesta da parte degli esercizi commerciali, assicurando che i volontari agiscano nella piena sicurezza e tutela della salute personale e dei cittadini. Un ruolo prezioso lo sta giocando l’emporio solidale Dora. Ad oggi sono moltissimi i volontari che sono stati impegnati in attività a servizio della cittadinanza, tra cui la spesa a domicilio: l’obiettivo nei prossimi giorni è di ampliare ulteriormente la rete, attivando anche quelle persone che non sono state coinvolte nei diversi ambiti.

“Stiamo cercando soprattutto di valorizzare un volontariato di territorio, quasi di quartiere, creando legami anche sul lungo periodo – spiega Federica Severini del Centro servizi per il volontariato DarVoce – In questi giorni sono arrivate al Centro servizi tantissime richieste di cittadini che hanno deciso di proporsi come volontari, mettendo il loro tempo a disposizione per aiutare la propria comunità. Si tratta di patrimonio prezioso, che dobbiamo valorizzare anche guardando a un’ottica futura, per utilizzare anche quella che non è un ‘esperienza di per sé positiva per porre le basi di un lavoro che potrà andare avanti nel dopo, quando usciremo dalla fase di emergenza”.

LA SPESA A CASA TUA – Sono oltre 60 le attività commerciali che, a due settimane dalla sua attivazione, hanno aderito al servizio “Spesa a casa tua”, promosso dall’Amministrazione comunale con la collaborazione dell’assessorato al Welfare e i Poli sociali, il Centro servizi DarVoce, i volontari dell’emporio solidale Dora e le associazioni di categoria Confesercenti, Cna, Confcommercio e Coldiretti.

Il progetto “La spesa a casa tua” agisce su un duplice versante e vuole in particolare facilitare l’incontro tra domanda e offerta, ovvero tra soggetti in stato di necessità e mondo del commercio. Sul lato della domanda, le persone interessate a ricevere la spesa possono contattare il numero , attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16. Risponderà un operatore del consorzio Romero, che indicherà quali sono gli esercenti più vicini che effettuano il servizio.

La spesa può essere ordinata da uno dei circa 60 esercizi commerciali che ad oggi hanno aderito all’iniziativa, tra negozi di alimenti, bevande, aziende agricole e altre attività che forniscono beni di prima necessità e che hanno scelto di garantire la consegna gratuita tramite il proprio personale o attraverso una rete di volontari, che con il loro supporto anche ai negozi di vicinato permettono di ampliare il numero di cittadini a cui dare risposta. L’elenco degli aderenti, in continua evoluzione, può essere consultato sul sito del Comune di Reggio Emilia al link www.comune.re.it/spesaadomicilio.

Gli esercenti che intendono aderire al progetto possono contattare il Comune all’indirizzo .

Oltre al servizio “Spesa a casa tua”, per tutti i cittadini è attiva “La spesa a domicilio per tutti” che, oltre all’indicazione delle attività che svolgono questo servizio, indica alcuni siti che aiutano nella ricerca come www.vicinoesicuro.it.

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