Anche Arianna ci racconta la sua bella esperienza, figlia del progetto All Inclusive Sport. Il percorso inclusivo ha avviato una campagna promozionale per raccogliere nuove risorse, ed ha chiesto a tre giovani atleti reggiani di parlare di quanto All Inclusive Sport sia stato importante per loro. Oggi è il turno di Arianna, una ragazza estremamente attiva: frequenta con passione il Liceo Artistico, ama lo sport ed è spesso impegnata in attività pomeridiane, accompagnata dalla mamma Giulia.
Il pattinaggio in un gruppo sportivo inclusivo è l’ultima sfida in cui si è cimentata: una disciplina non facile, ad elevato contenuto artistico e tecnico, che all’inizio può incutere qualche timore.
Invece Arianna, seguita dalla Medicina dello Sport di Reggio Emilia e accompagnata per tutto l’anno sportivo dalla sua tutor, è entrata nel gruppo accogliente del Bagnolo Skating Club, diretto da un’allenatrice speciale, ed è arrivata con determinazione fino al saggio, dove ha ricevuto un lungo minuto di applausi. Lei stessa scrive: “Al saggio di fine anno ero preoccupata, avevo paura di cadere, ma con l’aiuto di Elena è andato tutto bene. Il momento più bello è stato quando, finito il saggio, tutti mi hanno applaudito”.
All Inclusive Sport permette ad oltre 130 atleti con disabilità di fare sport quest’anno e sta realizzando tanti piccoli sogni, tante storie di inclusione, che travalicano i confini delle palestre e dei campi da calcio della provincia di Reggio Emilia.
Come a confermare questo dato Elena, la tutor che ha seguito Arianna, racconta: “All’inizio le compagne la osservavano un po’ con curiosità e un po’ con disagio. Subito l’inclusione è stata complicata perché le altre erano ad un livello più alto, ma poi pian piano, le compagne hanno iniziato ad includerla, ad andare più piano e stare attente quando le passavano vicino e ad entrarci in relazione. Una bambina in particolare, la aiutava spesso a indossare i pattini. Sicuramente il messaggio che è passato è che con determinazione e grinta si possono raggiungere risultati inimmaginabili”.
Lo sport, di per sé, è una palestra di vita, in cui si apprendono valori e autonomie. Ed è un modo per abbattere muri e barriere, sia fisiche che figurative.
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