23 giugno 2020Temi: Cittadinanza, , Casa Gioia tra i primi centri a riaprire dopo la fine del lockdown

Casa Gioia - sede in via Flavio Gioia a Reggio EmiliaTra le strutture che hanno riaperto per prime le porte dopo la fine dell’emergenza c’è anche Casa Gioia, la start up di Reggio Emilia diretta da Stefania Azzali che accoglie bambini con disabilità cognitive e autismo e li accompagna fino all’età adulta, grazie all’aiuto di uno staff di esperti psicologi ed educatori, oltre a tirocinanti universitari.

Alla felicità delle famiglie e dei ragazzi, si è aggiunta la soddisfazione dei Soci del Lions Club Reggio Emilia Regium Lepidi e Cispadana che si sono recati in visita al Centro, di cui sostengono le diverse attività basate sulla scienza Aba (Applied behaviour analysis), in grado di produrre importanti risultati migliorativi attraverso l’applicazione sistematica di procedure scientifiche derivate dai principi del comportamento.

Si tratta di progetti personalizzati e servizi mirati che Casa Gioia mette a disposizione delle famiglie reggiane, ma anche di Parma e Modena da cui arrivano molte richieste, per favorire il processo di autonomia dei ragazzi e promuovere l’aggregazione e l’inclusione, anche attraverso lo sviluppo delle singole abilità.

Un’attività di formazione continua molto apprezzata dalle istituzioni scolastiche, da Ausl e Università di Modena e Reggio Emilia, dove attualmente sono in corso quattro dottorati di ricerca sul tema della disabilità. Diverse anche le collaborazioni per lo sviluppo di progetti legati alle attività artistiche e motorie; in particolare per queste ultime i Club Lions di Reggio Emilia e della provincia hanno dato il proprio sostegno tramite l’iniziativa Adotta una Scuola, dedicata agli studenti disabili degli istituti scolastici di tutta la provincia.

La vocazione sociale di Casa Gioia è pienamente condivisa dai Lions anche nei percorsi di affiancamento lavorativo sviluppati per inserire in aziende ragazzi autistici o con disabilità mentale, accompagnati dallo staff del Centro, selezionati sulla base delle loro competenze ed attitudini, per aiutarli a conquistare una maggiore autonomia e raggiungere una migliore qualità di vita.

“Molte attività si svolgono negli spazi del Centro in via Gioia, in aule appositamente allestite per la riabilitazione cognitiva e in laboratori dedicati alle attività manuali, artistiche e musicali, dove i ragazzi possono sviluppare autonomie domestiche e relative alla cura di sé in un ambiente accogliente e familiare – spiega la responsabile del Centro, Stefania Azzali – ma tante altre attività si svolgono all’esterno di Casa Gioia proprio per permettere ai ragazzi di fare esperienze in contesti inclusivi, sportivi e culturali, al fine di sollecitare interessi e attitudini e allo stesso tempo alleggerire le famiglie dagli impegni quotidiani legati alla gestione delle tante attività dei loro figli”.

“Tutti i progetti di Casa Gioia hanno un valore educativo, terapeutico e sociale in linea con le finalità dei Lions – sottolinea Mauro Fontanesi, presidente del Lions Club Reggio Emilia Regium Lepidi e Cispadana – sostenere i bisogni di questi ragazzi significa contribuire a migliorare non solo il benessere e la qualità della loro vita, ma anche delle loro famiglie e quindi dell’intera Comunità a cui i Soci Lions dedicano continuamente iniziative di service e risorse”.

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